“Beviamo, nel frattempo, un sorso di tè. Lo splendore del meriggio illumina i bambù, le sorgenti gorgogliano lievemente, e nella nostra teiera risuona il mormorio dei pini. Abbandoniamoci al sogno dell’effimero, lasciandoci trasportare dalla meravigliosa insensatezza delle cose.”
Okakura Kakuzō
Il setting in Psicologiaindipendente
In Psicologiaindipendente il setting è “Il luogo fisico e mentale nel quale, con calore e vicinanza, si co-crea la relazione tra Persona in cerca di aiuto e consulente, al fine di costruire una valida alleanza terapeutica indispensabile affinché la Persona si fidi e si affidi ”
Lo spazio dell'incontro terapeutico può essere uno spazio neutro, adibito soltanto alla funzione di “studio”, ma può essere anche la casa in cui il terapeuta vive, un luogo naturale all'aperto, un luogo d'Arte e creatività o un luogo sacro.
A seconda delle esigenze della relazione, che è sempre unica e irripetibile, tra terapeuta e singola Persona, coppia o gruppo, il consulente coinvolgerà la Persona nella co-creazione del setting più adatto allo specifico qui-e-ora relazionale: l'incontro di consulenza potrà avvenire a casa del terapeuta, tra i suoi oggetti più cari, oppure in forma online, entrando così nello spazio abitativo reciproco. In entrambi i casi il confine di contatto sensoriale ed emotivo tra spazio/vita della Persona e del terapeuta é concepito come fluido, permeabile, vivo e in continuo cambiamento. Il setting è luogo di vita vissuta, di sensorialità e intimità condivisa, é un campo affettivo. In alcuni casi l'incontro si sposterà in territorio più neutro, il classico “studio”, ma soltanto qualora la diade Persona-terapeuta avverta la necessità di spazio, di maggiore distanza. In altri casi la relazione necessiterà del sostegno attivo del “terzo-natura” e si sposterà in setting all'aperto, in contatto coi 5 elementi (terra, acqua, fuoco, aria, etere). In Psicologiaindipendente il coinvolgimento della natura, l'atto del camminare, del sostare, del rivolgere il volto al sole è parte integrante del processo di crescita e di riscoperta del benessere interiore e può essere incluso nel concetto di setting con grandi benefici per la relazione di aiuto.
Ancora, il setting potrà spostarsi in laboratori artistici, teatri, musei, in questo caso la relazione si appoggerà al sostegno del “terzo-arte” tramite dei bisogni dell'Anima e mezzo per eccellenza di contatto con essa.
Il setting potrà avvalersi di pratiche meditative e momenti di condivisione all'interno di luoghi sacri come luoghi archeologici, templi o chiese, in questo caso, il sostegno del “terzo-sacro” supporterà la relazione terapeutica aiutando la Persona a riconoscerla come sacra, unica e luogo di soddisfacimento del bisogno di trascendenza, riconosciuto da Maslow all'apice della piramide dei bisogni.
Il contatto extra-seduta, qualora necessario al progredire della relazione terapeutica potrà includere la condivisione di momenti creativi, di contatto con la natura o di attività fisica come ad esempio lo Yoga, i trattamenti Reiki, il Tai Chi e il Chi Q'ong. Non è perciò escluso a priori che terapeuta e Persona possano incontrarsi in luoghi altri e per attività altre rispetto alla seduta, attività più legate alla dimensione corporea e di contatto non verbale.
Questo tipo di approccio rappresenta una rivoluzione nel concetto standard di setting, e di rigida separazione tra vita del terapeuta e vita della Persona con la quale egli co-crea la relazione terapeutica e rappresenta nel contempo un'apertura, una sfida e una ricerca continua di equilibrio e di percezione attiva del confine di contatto.
La Psicologiaindipendente si radica profondamente all'interno di questa nuova concezione del setting che la pervade e la determina nella sua non aderenza agli standard consueti, creati nel passato per proteggere quel confine che invece, all'interno della nuova società liquida occorre continuamente sperimentare e rendere flessibile e vivo nel suo essere co-creazione.